5 consigli che ti faranno catturare più carpe, ma solo se possiedi uno zaino da carpfishing

Tenda, lettino e sacco a pelo: gli amici inseparabili che qualsiasi carpista ha in garage. E’ vero, la pesca alla carpa richiede molto tempo e non possiamo dormire a terra o restare svegli per tre giorni. La pesca alla carpa ci costringe a lunghe sessioni, se vogliamo catturare grosse e panciute carpe. Almeno questo è quello che fanno tutti e che ci caratterizza dalle altre tecniche di pesca.

Ma è sempre l’unica strategia di pesca praticabile, quando vogliamo catturare una carpa? Come direbbe Clooney “No tenda, No carpfishing”?

Prima di dare una risposta, dobbiamo capire come siamo arrivati a questa equazione tenda=carpa 

I nostri nonni pescavano la carpa solo per poche ore. Chi poteva permettersi di stare due giorni sulle rive di un lago? Bisognava lavorare, ma qualche appassionato si ritagliava del tempo per provare a catturare un pesce (non necessariamente una carpa) per mangiarlo. Un paio di canne a fondo, un po’ di polenta e magari un piccolo pisolino. 

Negli anni ‘90 la tecnica che da sempre ha contraddistinto chi pescava “a fondo” è stata rivoluzionata da nuovi prodotti e, di conseguenza, nuove strategie. La polenta, dalla tenuta all’amo di qualche ora, è stata sostituita dalla boilie, capace di stare in acqua (senza sfaldarsi) ventiquattro ore e più. Ecco perché i carpisti hanno sentito la necessità di bivaccare durante le attese che si protraevano fino al giorno seguente.

Infine, la nascita di laghi commerciali dove poter prenotare una posta per più giorni ha enfatizzato il concetto “mi metto qui e cerco di catturare una carpa”. E’ stata una conseguenza logica la nascita di mega lettini (più comodi del letto di casa), gazebi faraonici e sacchi a pelo talmente caldi e comodi da farti pregare che la carpa non abbocchi in piena notte.

Ma torniamo alla domanda: “è questo l’unico modo per catturare carpe grandi?”

La risposta è no. Anche perché, quanti fine settimana liberi abbiamo durante l’anno? E sono sufficienti per apprendere una tecnica di pesca complessa e strutturata come il carpfishing?

Perciò, se non hai la fortuna di poter trascorrere almeno 80 notti l’anno in riva al lago, ma neanche vuoi privarti della goduria di pizzicare qualche bella carpa, ecco cosa puoi fare:

• Pesca poco e spesso: la carpa impiega un secondo ad aspirare il tuo innesco. Sai a cosa serve il resto del tempo? Ad aspettare che qualcuna passi nelle vicinanze della tua montatura. E’ evidente che, più sei bravo a cercarle, meno tempo dovrai attendere. Muovi il culo e cercale!

• Spostati di frequente: il carpista ha due piedi, non un apparato radicale. Abbiamo scelto di pescare in un punto del lago che sappiamo essere profittevole, ma le carpe stanno saltando da tutt’altra parte. E’ dura anche solo pensarlo, ma vale la pena ritirare tutto e spostarsi. Nella pesca, come nella vita, non devi procrastinare (ritardare una decisione), ma agire!

• Diventa opportunista: non stiamo sacrificando tempo e soldi per beneficenza. Quando siamo a pesca, dobbiamo guardarci attorno invece di passare ore e ore sui social. Se noti che altri pescatori catturano in un punto del lago lontano da te mentre il tuo avvisatore è più muto di una carpa, allora devi prendere una decisione: mi faccio i fatti miei e torno a casa con il materassino asciutto oppure ammetto di aver valutato male la posizione e mi sposto per provare a intercettare il branco? Dobbiamo smetterla di giustificarci con “oggi le carpe sono apatiche”. L’unico apatico rischi di essere tu.

• E’ il momento giusto: sfrutta le condizioni meteo a tuo favore. Ci sono condizioni meteo che ci fanno pensare “questo è il tempo delle carpe!”. Potrebbe essere un temporale estivo, un vento tiepido in pieno inverno, una giornata soleggiata in autunno. Se hai l’attrezzatura sempre pronta, potrai sfruttare questi momenti “magici” e addirittura raddoppiare il numero di catture in un anno. Non male, vero?

• In tenda, ma sempre dinamico: la tenda non è la tua residenza, puoi anche lasciarla per qualche ora. Molti carpisti dimenticano che non sono costretti a rimanere in un punto solo perché c’è montata la loro tenda. Può capitare che ci siano momenti della giornata in cui le carpe si trovino in un punto del lago preciso, mentre noi siamo nell’altro. Che ne dici di ritirare le canne, prendere l’indispensabile e provare a catturare una carpa e poi tornare alla tua postazione? Queste sono le carpe che danno più soddisfazione. Sono quelle sudate, quelle cercate e volute.

Come vedi, con un po di spirito d’avventura e voglia di di fare, possiamo affrontare la pesca in modi che finora tanti capisti moderni ignorano, e con risultati che potrebbero meravigliarti. Anche se i tuoi amici insistono che, per catturare le carpe grandi bisogna andare a pesca almeno tre giorni, ora sai che non è vero. Che puoi avere molto dalla pesca alla carpa anche senza campeggiare tutto l’anno. Ma soprattutto, senza rinunciare a qualche ora di pesca solo perchè: “se non fai la notte non prendi!”

Bene, spero di aver stuzzicato la tua curiosità, ma prima di lasciarti voglio darti un ultimo consiglio. Per affrontare al meglio le situazioni che ti ho descritto hai bisogno di un amico fidato, sempre pronto a venire con te, pratico e capace di trasportare l’essenziale di cui hai bisogno: sto parlando dello zaino da carpfishing.

Lo zaino è il modo migliore per affrontare lunghe camminate per arrivare nello spot lontano da tutti, è grande abbastanza per trasportare minuteria e esche, è comodo perchè ti permette di avere le mani libere per trasportare altra attrezzatura. Lo zaino è perfetto!

Che tu sia un carpista che pratica il carpfishing per poche ore o lunghe settimane, in acque libere o commerciali, da solo o con il compagno di una vita, lo zaino da carpfishing ti permette di essere dinamico e veloce.

Personalmente ho una sedia, uno zaino e una canna telescopica sempre in macchina: non si sa mai che possa liberarmi per qualche ora di pesca e adare nel mio spot preferito!